Con l’uscita di “Grovigli”, Arianna Poli rivela il suo rapporto con la scrittura. “Sono solita scrivere tantissimo, di tutto quello che vedo intorno a me, anche senza il fine di far diventare le mie parole una canzone”.
Com’è nata la tua ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Grovigli più che altro nasce dalla necessità di tirare le somme dopo il tour, finito lo scorso dicembre. Avevamo bisogno di capire come la nostra musica era cambiata dopo un anno e mezzo di concerti e come lo eravamo anche noi.
Quali sono le tue principali influenze?
Cliché: Le luci della centrale elettrica.
Come nascono i tuoi brani?
Un po’ per caso, un po’ per necessità. Sono solita scrivere tantissimo, di tutto quello che vedo intorno a me, anche senza il fine di far diventare le mie parole una canzone. Ogni tanto, però, quando sento di aver bisogno di fare ordine mi chiudo in camera e cerco un modo per incastrare tutti i pezzi del puzzle raccolti fino a quel momento.
Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un profilo Instagram con tanti follower e un buon disco?
Sicuramente dal punto di vista artistico conta molto più un buon disco, ma stare sui social, quando ancora si è abbastanza sconosciuti, è estremamente rilevante… Soprattutto per comunicare ad una certa “categoria” di pubblico la presenza social è essenziale. Vivendo poi in un’era di iperconnessione, per far sapere qualcosa a qualcuno nel minor tempo possibile basta fare un post e condividerlo su facebook. Però allo stesso tempo vivere solo ed esclusivamente online non ha alcun senso… Si possono avere anche migliaia di follower o like, ma se non si ha nulla di “prodotto”, allora cosa si dovrebbe far conoscere ai propri fan?
Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
Non saprei, a dire il vero. I miei amici più stretti quasi non ci fanno neanche più caso… nel senso: per loro è normale se salto un weekend di uscite per andare a suonare. Con altri invece è diverso, ogni volta che menziono le registrazioni e i concerti rimangono allibiti come se avessi detto di essere stata sulla luna. È divertente.
Come pensi incida far parte del mondo musicale sulle relazioni personali?
Non saprei, a dire il vero. I miei amici più stretti quasi non ci fanno neanche più caso… nel senso: per loro è normale se salto un weekend di uscite per andare a suonare. Con altri invece è diverso, ogni volta che menziono le registrazioni e i concerti rimangono allibiti come se avessi detto di essere stata sulla luna. È divertente.
Cosa pensi dei messaggi politici all’interno delle canzoni? Credi che un artista debba schierarsi politicamente?
Credo che la musica, ma anche l’arte in generale, sia un potente strumento per potere esprimere i propri valori. Credo sia a discrezione del singolo, comunque, decidere se e quanto esporsi in termini politici. Io, ad esempio, nel mio quotidiano fatico a scindere la politica da tutto il resto, perciò inevitabilmente questa si riflette nella mia musica. Poi chi mi conosce lo sa, sono sempre stata schierata e non l’ho mai nascosto.
Un artista (vivo o morto) con cui faresti un featuring?
Difficilissimo… il sogno di sempre rimane Bowie!
Quando ti sei ubriacato l’ultima volta?
Un mesetto fa al bar del cuore, per festeggiare l’ultimo giorno di libertà prima della quarantena.
Roulette Russa / Domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles
Venditti o De Gregori? De Gregori
Pasta o pizza? Pizza
Birra o vino? Birra
Chitarra o pianoforte? Pianoforte
Arrivederci o addio? Arrivederci
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese
Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come ti senti nel dover affrontare questo momento e quanto sta incidendo l’emergenza sulla tua attività e sui tuoi progetti futuri?
Beh, sicuramente è difficile fare musica durante questo periodo. Ho aderito ad alcune iniziative di live streaming come #stayON di Keep On Live e Close Up di Ferrara Sotto le Stelle, è divertente riuscire a trovare escamotages di questo tipo per continuare a tenere viva la musica, tuttavia mi dispiace aver perso tutte le date per la promozione del nuovo EP… ma non è un dramma, al momento ci sono altre priorità ed è più che giusto rispettarle.
A proposito: progetti per il futuro?
Uscire di casa! Scherzo. Finire di scrivere il disco, correre in studio a registrare, e tornare a suonare dal vivo.
Iscriviti alla newsletter per ricevere tutte le news da Indiependence!
L’utilizzo dei dati personali inviati è tutelato ai sensi del Regolamento UE 2016/679 (GDPR). Leggi qui la nostra informativa sulla Privacy.