Partiti da un rock italiano quasi classico, ora fondono il loro cantautorato, poetico e riflessivo, nel nuovo sound sbocciato durante la produzione dei singoli “L’immagine di sè” e “Tienimi con te”: i NO.TA atterrano su un mondo post rock carico di psichedelia e che subirà tantissime influenze di generi, senza vincoli
Com’è nata la vostra ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Ci siamo impegnati per definire un sound tutto nostro, rock che ci permettesse di non avere grandi vincoli e schemi ma che ci identificasse. Siamo già a tre singoli di cui due sono già usciti col videoclip, e anticipano il nostro primo EP! Grazie all’incontro con mr. Camagni e il Noise Factory studio, qui a Milano, siamo riusciti a fondere la psichedelia con un rock forte ed emozionante. A breve ci torniamo per registrarne ancora tre e concretizzare il lavori degli ultimi due anni.
Quali sono le vostre principali influenze?
Innumerevoli, siamo cinque musicisti e ognuno porta dentro una gran passione per la buona musica. Decisamente il rock americano e inglese dagli anni ’60 fino ai ’90, seguono Jazz, Fusion, Funk, a cui, aggiungerei riferendomi ai nostri testi, cantautori italiani come Pino Daniele, Baglioni, Vasco, Rino Gaetano e tanti altri.
Come nascono i vostri brani?
Va per la maggiore chitarra e voce, a volte da un testo, a volte da un pattern melodico. Quando riesco a rendere sintetico ed elegante un concetto ampio e complesso spesso diventa un ritornello, poi ramifica e diventa una canzone, poi passa alla band e mette le foglie e i frutti. Groove, distorsioni e ambienti eterei sono il nostro terreno fertile.
Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un buon disco?
Un buon disco è il sogno di qualsiasi fiero musicista ma se vuoi tanti like fai un brutto disco! È solo una provocazione, non fateci caso… un buon disco di sicuro, avremmo scelto strade più semplici altrimenti.
Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
Di negativo c’è solo un po’ di frustrazione di vivere in un contesto o un paese in cui, seppure hai studiato per anni e hai acquisito innumerevoli skills, non sei mai considerato un professionista finchè non arrivi al “successo” e probabilmente la musica non è già più la tua professione. Di positivo c’è che te ne freghi di tutto, tanto tu hai accesso a emozioni che nessun’altro può sperimentare e vivi oltre ogni incomprensione. È la danza dell’anima.
Come pensate incida sulle relazioni personali far parte del mondo musicale?
Ti aliena da tutto il resto del mondo perchè gli altri non capiscono un cazzo! Cogliete il sarcasmo?
Credete che un artista debba schierarsi politicamente? Approvate la politica nella musica?
Domanda difficile. Artista può considerarsi colui che si sacrifica per una forma d’arte, ne studia le possibilità e le caratteristiche per esprimersi attraverso essa. Siamo il veicolo con cui l’arte si palesa una volta fusa con le nostre passioni e le emozioni e il corpo. Se la musica contiene un elogio o una protesta a un simbolo la considero ancora arte ma usare la musica per fare propaganda di certo non lo è, è qualcos’altro.
Un artista (vivo o morto) con cui fareste un featuring?
Qui decide il cantante, Skunk Anansie e siamo a posto!
Quando vi siete ubriacati l’ultima volta?
È passato un po’, era giugno 2019, ma è stato epico! Una settimana di delirio insieme a Saremo per un concorso, nessuno si è risparmiato, un disperso. Dobbiamo rimediare al più presto.
Roulette russa / domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? A questa non risponderò mai!
Venditti o De Gregori? De Gregori
Pasta o pizza? Pasta
Birra o vino? Vino
Chitarra o pianoforte? Chitarra
Arrivederci o addio? Arrivederci e tocco ferro
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese? Chi? Umberto Rodzi Stewart?
Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come vi sentite nell’affrontare questo momento e quanto sta incidendo sui progetti futuri?
Incide non poco. Stiamo per concludere un mini album e dobbiamo solo andare in studio a registrare, ci tocca aspettare. Ci spaventa la situazione futura dei locali per esibirsi, la situazione era già di per sè era scarsa prima del lockdown, incrociamo le dita. Stiamo tamponando con lavoro da casa ma una band come noi deve trovarsi e fraternizzare ed esibirsi per sentirsi bene.
A proposito: progetti per il futuro?
Come già detto, ma è giusto ribadirlo, nuovo EP e jet privato e millemila concerti!
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