La voglia di partire e il bisogno di sentire l’estate sulla pelle sono i temi principali di “Ma Che Ci Posso Fare?”, una canzone tutta da ballare.
Com’è nata la tua ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Ma Che Ci Posso Fare? è un singolo nato dall’amicizia e dalla stima artistica che mi lega con Federico Vittorini (voce delle Lingue). Già da molto tempo avevamo in mente di collaborare e poi finalmente (durante un barbecue tra amici) abbiamo scritto questo brano. La voglia di partire e il bisogno di sentire l’estate sulla pelle sono i temi principali di questa canzone che, grazie alla produzione artistica della Alti Records, è tutta da ballare.
Quali sono le tue principali influenze?
Sono sempre stato legato agli artisti del passato, gli insormontabili evergreen che hanno influenzato un pò tutti i musicisti dell’ultimo secolo. Sul podio metterei Bob Dylan, Fabrizio De Andrè e Bob Marley.
Come nascono i tuoi brani?
Nella maggior parte dei casi i miei testi nascono a seguito di determinate esperienze e periodi della vita che in qualche modo accendono in me il bisogno di esternare ciò che provo. Non ho momenti o riti particolari per scrivere, che sia in un bar o in auto non conta, l’importante è non forzare mai le parole.
Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un profilo Instagram con tanti follower e un buon disco?
Credo non ci sia neanche bisogno di rispondere. E’ pur vero però, che ormai avere un’immagine che funzioni sui social è un fattore determinante per la buona riuscita di un artista. La forza sta nel trovare il giusto equilibrio tra arte e mercato.
Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
Vivere a portafoglio leggero.
Come pensi incida far parte del mondo musicale sulle relazioni personali?
Per certi aspetti è sicuramente un vantaggio. Far parte di questo mondo significa anche imparare a gestire rapporti sociali e instaurare legami personali.
Cosa pensi dei messaggi politici all’interno delle canzoni? Credi che un artista debba schierarsi politicamente?
Credo che ogni artista abbia il dovere di schierarsi politicamente. Si sta perdendo sempre di più il coraggio di esprimere i propri ideali per paura di risultare “scomodi” e andare contro il consenso popolare.
Un artista (vivo o morto) con cui faresti un featuring?
Vasco Rossi, chiedo troppo?
Quando ti sei ubriacato l’ultima volta?
Mai, sono astemio. Dai, sto scherzando!
Roulette Russa / Domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Rolling Stones
Venditti o De Gregori? Venditti
Pasta o pizza? Pizza
Birra o vino? Birra
Chitarra o pianoforte? Chitarra
Arrivederci o addio? Arrivederci
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese Umberto Tozzi è il Rod Stewart italiano
Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come ti senti nel dover affrontare questo momento e quanto sta incidendo l’emergenza sulla tua attività e sui tuoi progetti futuri?
Purtroppo molti degli impegni che avevo in programma sono saltati, alcuni solo slittati di qualche tempo. Ma che ci posso fare? Andare avanti sempre. Torneremo a piangere ai concerti molto presto, più liberi di sempre.
A proposito: progetti per il futuro?
Dopo molti mesi sto per ultimare la produzione del mio primo disco. Non vedo l’ora di poterlo condividere con voi.
Iscriviti alla newsletter per ricevere tutte le news da Indiependence!
L’utilizzo dei dati personali inviati è tutelato ai sensi del Regolamento UE 2016/679 (GDPR). Leggi qui la nostra informativa sulla Privacy.