Il mio ultimo lavoro si chiamerà “Rebirth” e per me rappresenta una vera e propria rinascita: per motivi personali perché arriva dopo un momento abbastanza complicato della mia vita e soprattutto per motivi artistici, perchè sento di aver trovato effettivamente la voglia e l’amore verso il cantare e la mia voce. Questo primo disco arriva dopo più di un anno di lavoro e di esperienze, registrato in parte a Los Angeles da Michele Canova, l’ho concluso nel cuore dei Castelli Romani con Flavio Zampa.
Ero in furgone in direzione Milano per andare a presentare l’ep “The Mountain man” e mi chiama un numero sconosciuto: dall’altra parte del telefono c’era Alessandro Gassmann che mi riempie di complimenti per la mia musica e mi propone di fare la colonna sonora del suo nuovo film e di interpretare la parte di suo figlio! Io ho accettato immediatamente perché fare una colonna sonora era uno dei miei sogni ed essere riuscito a realizzarlo così presto è stato bellissimo! Ma mi sono divertito parecchio anche a fare l’attore!
In un mondo sempre più incentrato sul web, cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like e un buon disco?
In questo periodo un profilo social molto seguito da molta visibilità ad un artista.. Io sono dell’idea che sia utile, ma che al primo posto deve esserci la musica. Ok fare qualcosa che piace… ma quello che colpisce è secondo me la spontaneità e fare quello che si fa con il cuore! Il successo arriva di conseguenza.
Un aspetto positivo ed uno negativo del fare musica?
Sicuramente l’aspetto negativo è che è un mestiere abbastanza altalenante, quello positivo è che per chi ama farlo è il mestiere più bello del mondo.. Giri il mondo facendo quello che ti piace, infatti mi sento molto ma molto fortunato!
Credi che un artista debba schierarsi politicamente?/Approvi la politica nella musica?
Non ho mai amato la musica che tirava in mezzo la politica né la seguo molto, ma la musica è anche esprimersi quindi può essere un grande mezzo di comunicazione.. Io non credo mi schiererò mai.
Cosa ne pensi dell’attuale music business?
Dal punto di vista personale è una nuova esperienza: sto cominciando a conoscerlo, devo sicuramente ancora capire molto.
Credi che le nuove tecnologie aiutino il rapporto tra musicisti e pubblico o credi abbiano distanziato gli uni dagli altri?
Io sono per il legno! Faccio una musica abbastanza “naturale” ma ho sempre strizzato l’occhio all’elettronica.. Per quanto riguarda lo streaming, credo che tecnologie tipo Spotify o altri riproduttori musicali abbiano aiutato parecchio la musica italiana e non a ritirarsi su!
Qual è a tuo giudizio il confine tra indie e mainstream?
Ma, non credo che ormai esista più un confine, o se esiste è una linea talmente sottile che non si vede più, tutti fanno POP adesso, tutti provano a far musica ANCHE per vendere oltre che per suonare! C’è forse stata una “globalizzazione” anche nella musica indie.
Cosa pensi del crowdfunding? Lo ritieni un mezzo utile per gli artisti?
È sicuramente un mezzo utile e può essere anche potente! Io non l’ho mai fatto, ma se prende il via può davvero essere un grande aiuto e può far nascere una fan base molto fedele che ti supporta negli anni e non solo a livello economico.
Come affronti la preparazione al live?
Provare, provare e provare è alla base di tutto! Ci vuole disciplina.. Non deve esserci spazio per la pigrizia! Io cerco di cantare almeno 5 ore al giorno.. Così da essere sempre con la voce in forma, meglio cantare un po’ di più che andare alle feste per farsi vedere.
Cosa possiamo aspettarci dal prossimo tour?
Ho una band che mi segue che è molto unita e che mi supporta e crede in me! Il live è molto fedele al disco. Comunque venite a sentire che secondo me ne vale la pena!