“Non ci conosciamo più” è il nuovo singolo di Bonetti: una canzone in cui, tra echi battistiani e soluzioni musicali ambiziose, Milano è inevitabilmente protagonista. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con uno dei cantautori più promettenti della sua generazione
Com’è nata la tua ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Non ci conosciamo più, il mio ultimo singolo, è il frutto di lunghe passeggiate in quella che dopo poco tempo sarebbe diventata la mia città: Milano. È una canzone che ho scritto in un periodo di grandi cambiamenti per me, con conseguenti riflessioni sul futuro e il passato; insomma, è nata mentre vagavo inciampando in grandi domande esistenziali. Milano ha avuto un ruolo centrale in tutto questo e ha rappresentato il terreno su cui coltivare le mie inquietudini, le mie esperienze, quello che posso definire l’inizio dell’“età adulta”, forse.
Quali sono le tue principali influenze?
Sono veramente tantissime, sia dal punto di vista musicale che letterario. Per questo singolo in particolare (e per tutto il disco che verrà) ho cercato di ampliare il più possibile le mie conoscenze musicali, andando anche al di là della cerchia rassicurante dei miei autori del cuore.
Come nascono i tuoi brani?
Nascono da piccoli appunti scritti su foglietti sparsi o registrati velocemente al telefono, di solito brevi versi, immagini, cose così. Insomma, i miei brani nascono innanzitutto cercando di non perdere i semini portati dal vento.
Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un profilo Instagram con tanti follower e un buon disco?
Contano tutte e tre le cose. Non mi va di rifugiarmi dietro al mito del buon disco incompreso. È da tempo ormai che le tre cose vanno portate avanti e sviluppate insieme. Scrivere canzoni non è e non dev’essere un’operazione semplice. Io cerco sempre di alzare la mia asticella e di diffondere solo ciò di cui sono veramente convinto. E a quel punto per me è importante che il mio lavoro arrivi ad un pubblico. Questo, sia chiaro, è un discorso diverso dalla ricerca interessata del successo o della fama. Non potrei di certo portare avanti un percorso sui social senza partire da un buon disco in cui credo profondamente, sono pur sempre un cantautore. Ma nel 2020 non posso nemmeno pensare di poter fare a meno di un seguito su Internet per coltivare un discorso con il mio pubblico. Possiamo spendere molte parole e ragionamenti intorno a questo fatto, su quanto possa essere giusto o sbagliato, divertente o faticoso, ma credo che nessuno che oggi faccia questo mestiere (senza una carriera affermata e decennale alle spalle) possa permettersi di farne a meno. La vera sfida semmai, non è fare musica snobbando Facebook o Instagram, ma portare avanti il proprio discorso e sviluppare la propria credibilità, anche attraverso i social.
Un aspetto positivo ed uno negativo del fare musica?
Al di là dei singoli aspetti, personalmente credo che il giorno che non scriverò più e non farò più musica avrò perso una parte importante di me. Questa è l’unica certezza che ho a riguardo. Poi gli aspetti positivi e negativi possono anche cambiare nel tempo in base alle singole situazioni in cui ci si trova.
Come pensi incida sulle relazioni personali far parte del mondo musicale?
A trentacinque anni può incidere in modo negativo. Mi capita sempre più spesso di rapportarmi con persone che, più o meno dichiaratamente, pensano che portare avanti un percorso musicale a quest’età rappresenti in qualche modo la mancanza di voglia di farsi una posizione e trovarsi un lavoro serio. Persone che credono che fare dischi non possa che essere un hobby da coltivare, eventualmente, nei ritagli di tempo. Persone che evidentemente non sanno quanto tempo e quante energie (e anche sacrifici) servano per fare questo mestiere oggi. Ripeto, il giorno che non farò più musica avrò perso una parte importante di me.
Cosa pensi dei messaggi politici all’interno delle canzoni? Credi che un artista debba schierarsi politicamente?
Credo che la politica sia in tutto ciò che facciamo. Penso che anche una canzone d’amore possa essere politica. Prendiamo un brano come Vedrai, vedrai di Tenco, non è forse una canzone politica? La condizione esistenziale di ognuno di noi è anche una condizione politica.
Un artista (vivo o morto) con cui faresti un featuring?
Beh, è veramente difficile isolare un nome. Al momento, per me, il featuring perfetto è quello con un produttore in grado di entrare in sintonia con i miei brani, per tirarne fuori il meglio. Anche per questo disco mi sono affidato a Fabio Grande, ed è un featuring di cui sono molto contento.
Quando ti sei ubriacato l’ultima volta?
Siamo in quarantena, baby.
Roulette Russa / Domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles
Venditti o De Gregori? De Gregori
Pasta o pizza? Pasta
Birra o vino? Vino
Chitarra o pianoforte? (In questo periodo della mia vita) pianoforte
Arrivederci o addio? Arrivederci
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese Mi arrendo.
Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come ti senti nel dover affrontare questo momento e quanto sta incidendo l’emergenza sulla tua attività e sui tuoi progetti futuri?
È una questione su cui mi sto interrogando molto in questo periodo. Sono appena uscito con un singolo e tra non molto pubblicherò un album sul quale ho lavorato per più di due anni. E ovviamente non ci ho lavorato da solo, queste produzioni sono il frutto di energie e sforzi da parte di tante persone: le mie etichette, gli editori, i musicisti. Quello che sta succedendo ci ha sorpreso tutti. Per ovvie ragioni i supermercati devono restare aperti. In questi giorni strani e ingombranti la musica serve più delle fabbriche di automobili. Quindi, dopo lunghe riflessioni, ho/abbiamo deciso di andare avanti con consapevolezza e rispetto.
A proposito: progetti per il futuro?
Martedì scorso è uscito il singolo. Il progetto principale nell’immediato è quello di farlo arrivare a più persone possibile, anche per preparare il terreno a quello che verrà, altri due singoli e poi il disco a settembre. Un disco in cui ho messo tutto me stesso e che non vedo l’ora di farvi ascoltare.
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