“Sexadelic Shooting Star” dei vicentini Malus prende vita dalle intime esperienze vissute da un letto: soffitti stellati, amori, sogni. La psichedelia costituisce il liquido amniotico di questo album: dalla più recente alla classica, senza mai perdere di vista la nostra scena italiana
Com’è nata la vostra ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
È nata dal bisogno di cambiare aria rispetto al tipo di scena musicale in cui stavamo scivolando. Una scena troppo adulta e austera, che non ci apparteneva, ma in cui la nostra musica rientrava perfettamente. Ci sentivamo fraintesi. Sapevamo sarebbe stato inevitabile, così abbiamo deciso di cambiare rotta prima che fosse troppo tardi. L’ispirazione arriva principalmente da esperienze personali come amori, sogni e momenti difficili da superare.
Quali sono le vostre principali influenze?
Non abbiamo delle influenze specifiche, si tratta piuttosto della sintesi di tutti e dei tanti ascolti che facciamo. Questi, a loro volta, sono molto diversi tra noi cinque. Quindi un complesso di influenze enorme. Certo il nostro non è un disco hip-hop, il campo va necessariamente ristretto per dare una direzione al prodotto. Nel caso di questo disco, il comune denominatore si trova nella scena neo-psych e dream-pop ma non vorremmo queste escludessero tutto il restante background.
Come nascono i vostri brani?
Uno di noi porta in sala prove un giro (o la canzone intera) e fornisce qualche direttiva agli altri per rendere l’idea che aveva in testa. Se il risultato piace si inizia a lavorare al brano ed ognuno si rapporta al esso come meglio crede, con la sua personalità. Il tutto, ovviamente, sempre nel rispetto dei gusti e degli arrangiamenti degli altri. Ci scambiamo continuamente consigli e critiche affinché tutti e cinque possiamo essere soddisfatti. Altre volte jammiamo ed escono sviluppi interessanti.
Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un buon disco?
Ovviamente il buon disco. Comunque meglio tanti follower su Instagram che tanti like su Facebook.
Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
Positivo: fare musica ti permette di esprimere quanto sia complicato vivere
Negativo: fare musica ti complica la vita
Come pensate incida sulle relazioni personali far parte del mondo musicale?
Sicuramente tra musicisti c’è una intesa particolare. Poi il fatto che si voglia vivere la scena musicale fa si che ci si circonda di musicisti come amici o comunque persone che sono dentro la musica. Mentre, quando si ha a che fare con persone che non sono dentro la musica, vedono in te qualcuno con una energia diversa, talvolta vista di buon occhio, altre volte no.
Credete che un artista debba schierarsi politicamente? Approvate la politica nella musica?
Un artista è sempre schierato politicamente, dal momento in cui egli dice qualcosa si sta anche schierando. Ogni azione artistica è politica. Ma se si diventa eccessivamente schierati si rischia di invecchiare male, perché una canzone d’amore è per sempre.
Un artista (vivo o morto) con cui fareste un featuring?
Domenico Bini!
Quando vi siete ubriacati l’ultima volta?
Non ce lo ricordiamo, eravamo ubriachi.
Roulette russa / domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles
Venditti o De Gregori? De Gregori
Pasta o pizza? Pasta
Birra o vino? Vino, uno dei nostri è enologo
Chitarra o pianoforte? Pianoforte
Arrivederci o addio? Addio
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese? Rod Stewart è Umberto Tozzi! *BUUUM sparo alla tempia*
Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come vi sentite nell’affrontare questo momento e quanto sta incidendo sui progetti futuri?
È una situazione strana, non si capisce bene cosa sta succedendo e dove si andrà a parare. E’ un buon momento per riflettere su chi siamo noi come musicisti e sfruttare il tempo libero per buttare giù idee. Purtroppo nel nostro caso l’emergenza ha inciso molto. Ormai i singoli erano fuori e tutto era già pianificato, quindi abbiamo deciso di pubblicare comunque l’album senza procrastinarne ancora l’uscita. Sono saltate le date di presentazione e con esse la vendita dei cd ha subito un bel colpo. Tutti i progetti inerenti a questo disco sono fermi, in particolare il video di Saint Lawrence Night.
A proposito: progetti per il futuro?
Pubblicare il video, fare più concerti possibili, attirare l’attenzione di qualche etichetta e/o booking, realizzare un nuovo album puntando ad essere sempre più originali e personali.
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