Anticipato dai singoli “Settembre” e “L’America”,  “Dietro a ogni cosa” è il nuovo album di Franz, artista che si è classificato al secondo posto del Premio Fabrizio De Andrè 2019. Un disco intenso, ma anche leggero, perché “dietro ogni cosa c’è anche il suo contrario”.

Com’è nata la tua ultima produzione? C’è stata un’ispirazione particolare, e se sì quale?
Ciao! Il mio ultimo disco Dietro a ogni cosa nasce dal mio desiderio di mettere insieme la musica pop con la musica per film. Appena scritto, il primo pezzo è stato selezionato (due anni fa) per le semifinali di Musicultura, quindi ho colto la palla al balzo per mettere insieme una piccola orchestra, avendo la fortuna di avere tra i miei amici tanti eccellenti musicisti. Da lì mi sono armato di coraggio e pazienza e mi sono messo a scrivere e orchestrare tutto l’album. Diciamo che più di un’ispirazione si è presentata un’occasione e ho pensato: “Perchè no?”.

Quali sono le tue principali influenze?
Vado per età:
– 0-15 Battisti, tutto il rock italiano anni ’60 (mio padre è un consumato batterista da oratorio), Beatles, Police;
– 15-20 Punk rock: Nofx, Lagwagon, Bad Religion su tutti;
– 20-25 Silvestri, Gazzè, Fabi;
– 25-35 Ravel, Stravinsky, Brahms;
– Adesso: Alt-j, Woodkid, Brunori Sas.

Come nascono i tuoi brani?
Generalmente mi viene un tema al pianoforte e voce. Per lo più lo sviluppo nella testa: in sostanza “immagino” come si possa sviluppare melodicamente e armonicamente, e mi faccio un’idea dell’orchestrazione. Poi scrivo il testo, e lì possono passare mesi prima che riesca ad avere qualcosa di soddisfacente. Infine, passo a delle intensissime sessioni su Logic col mio arsenale di samples e butto giù il pezzo in versione pressoché definitiva. Solo una volta finito il pezzo, preparo le parti per i miei stupendi musicisti e iniziamo a divertirci. 🙂

Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un profilo Instagram con tanti follower e un buon disco?
Per me ovviamente un buon disco, ma se poi rimane sulla scrivania a far la muffa serve a poco. Serve il giusto compromesso, presi nella maniera corretta i social sono un ottimo strumento di promozione. Vent’anni fa c’erano solo i volantini… 🙂

Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
Quello positivo è già nel fare musica, quello negativo è che è sempre più difficile farne una professione dignitosa.

Come pensi incida far parte del mondo musicale sulle relazioni personali?
Per me è stato vitale. Soprattutto da ragazzino mi ha permesso di trovare la mia identità e stringere tantissime amicizie che sono preziose tutt’oggi. I ragazzi dell’etichetta che ha prodotto il disco, ad esempio, Fabrizio e Jonathan, sono miei amici da quando avevamo sedici anni! Li ho conosciuti suonando proprio insieme a loro!

Cosa pensi dei messaggi politici all’interno delle canzoni? Credi che un artista debba schierarsi politicamente?
Credo che un’artista debba essere onesto per essere credibile. La politica è una parte importante delle nostre vite, poi sta alla sensibilità di ognuno voler manifestare o meno le proprie idee pubblicamente. L’importante, per me, è non usarla per cercar consenso in maniera facile.

Un artista (vivo o morto) con cui faresti un featuring?
Paolo Conte

Quando ti sei ubriacato l’ultima volta?
Ubriacato “male” credo a casa del mio amico Pennino ormai una ventina d’anni fa. Poi tante belle serate con gli amici, ma giusto piacevolmente ebbro.

Roulette Russa / Domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles tutta la vita
Venditti o De Gregori? De Gregori tutta la vita
Pasta o pizza? Pasta a pranzo, pizza a cena
Birra o vino? Vino sempre
Chitarra o pianoforte? Entrambi, a seconda dei pezzi
Arrivederci o addio? Ciao! Come per altro dico in una canzone dei 7marzo…
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese La risposta è… 42!

Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come ti senti nel dover affrontare questo momento e quanto sta incidendo l’emergenza sulla tua attività e sui tuoi progetti futuri?
Ovviamente mi sarebbe piaciuto portare questo disco in concerto, ma in questo momento sono felice che io e la mia famiglia stiamo bene, per il resto c’è tempo.

A proposito: progetti per il futuro?
Per adesso mi “godo” il presente. Ho lavorato tanto a questo disco, e poterlo condividere e vedere la reazione della gente è già bellissimo.

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