Con l’uscita del singolo “Eleonora sei normale”, Igor Nogarotto ci racconta come una canzone può diventare il simbolo di una battaglia silenziosa. “Mi influenza tutto ciò che mi lascia un graffio emotivo”.
Ciao Igor. Innanzitutto parliamo del tuo ultimo singolo. Com’è nata Eleonora sei normale?
Ciao a te e a tutti i lettori. Nasce da una storia vera che ho vissuto in prima persona: frequentavo una donna che aveva una figlia con problematiche di bulimia. Questa ragazza, Eleonora, non sopportando il fardello del dolore, ha deciso di farla finita. Prima di compiere il gesto suicida ha lasciato un biglietto alla madre. La madre mi ha poi chiesto se volessi creare una canzone utilizzando quel testo, in modo da sensibilizzare sui disturbi alimentari, attraverso il veicolo emozionale della musica.
Il tema del pezzo è abbastanza delicato. Quanto ci hai messo a scriverla?
Parecchio. Volevo trovare un “formato canzone” funzionale, che mettesse al centro il testo, che deve essere il vero fulcro del messaggio. Dopo aver composto e scomposto decine di volte la canzone, ho trovato una melodia ed un giro armonico molto semplici: gli accordi sono 4 e ‘girano’ in loop dall’inizio alla fine: SI- SOL RE LA. In questo modo la musica è il degno supporto di contorno del messaggio.
Il tuo pezzo ha avuto un ottimo riscontro, tanto da far nascere l’esperienza Non siete soli. Come è successo e come ti fa sentire?
In pochi giorni sono arrivati centinaia di messaggi di giovani affetti da bulimia ed anoressia (e di genitori con figli con disturbi alimentari) e il commento più frequente è stato: “Ci fai sentire meno soli”; ovviamente ciò mi ha dato tanta forza, gratificazione e la sensazione di aver davvero creato un qualcosa che possa essere di supporto alla patologia dei DCA. Dall’incontro successivo con la scrittrice Mariavittoria Strappafelci, autrice del libro “Il digiuno dell’anima: una storia di anoressia” (lei ha vissuto l’anoressia sulla propria pelle) ed il Maestro Alessandro De Gerardis (speaker e musicista) si è creato il movimento NON SIETE SOLI che vuole sensibilizzare ed accendere i riflettori sui disturbi alimentari, lanciare il messaggio che si può guarire, nonché raccogliere e diffondere testimonianze di chi soffre di queste patologie e creare eventi nelle scuole in cui informare su cause e rischi della denutrizione/malnutrizione. Pagina:
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https://www.facebook.com/nonsietesolida/
Sei un artista poliedrico. Quali sono le tue principali influenze?
Sono curioso ed appassionato di tante forme d’arte e della Bellezza in generale. Mi influenza tutto ciò che mi lascia un graffio emotivo, da una canzone (a prescindere dal genere), ad un paesaggio montano, alla scena di un film: vivo l’emozione di tutto ciò che osservo e la metabolizzo.
Come nascono di solito i tuoi brani?
Più spesso nei momenti di difficoltà, di riflessione esistenziale. Tendo ad essere un creativo più nostalgico che un entusiasta. Quasi sempre scrivo prima il testo e poi la melodia: parto molto spesso da un titolo e sviluppo il resto, al pianoforte se percepisco un’emotività più legata all’aspetto intimista, alla chitarra se è più forte l’energia ritmica che voglio trasmettere.
Cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un profilo Instagram con tanti follower e un buon disco?
Un buon disco rimane per sempre!
Una pagina Facebook con tanti like è solo polvere negli occhi.
Un aspetto positivo e uno negativo del fare musica?
Lato negativo: sono spesso single! (Ora da… non ricordo nemmeno da quanti anni…). Quando la Musica è la tua compagna di vita, la tua partner spesso è gelosa, si sente trascurata. E’ un equilibrio molto difficile.
Lato positivo: sono spesso single! 😉
Come pensi incida sulle relazioni personali far parte del mondo musicale?
Senza sapere che me l’avresti chiesto ti ho risposto pocanzi.
Incide tanto (almeno per me). Complica relazione amorose ed amicali. Io ho avuto la possibilità di avere il sostegno e l’apprezzamento della famiglia, anche se per anni è stato difficile far capire loro che la Musica fosse la mia vita, ma ora sono i miei primi fan.
Cosa pensi dei messaggi politici all’interno delle canzoni? Credi che un artista debba schierarsi politicamente?
La musica è politica. Ma non è schierarsi politicamente. Parlo di “pόlis”, la città-stato, che è l’arte del governare. Dovrebbe essere un indicatore di valori laici, per il puro bene delle Persone. Questa forma espressiva non esiste più da tempo. I cantanti che politicizzano la loro musica, sento spesso che fanno riferimento a valori storici della politica, ma è utopia, perché oggi non vengono più praticati.
Un artista (vivo o morto) con cui faresti un featuring?
Beatles! Qualcuno di loro è ancora vivo… ma un feat con i Fab Four al completo sarebbe stato IL sogno! Tra gli italiani (viventi) direi Brunori Sas.
Quando ti sei ubriacato l’ultima volta?
Essendo in casa da 45 giorni e non amando ubriacarmi né in casa, né, poi, da solo… direi, in compagnia, circa 2 mesi fa!
Poi, più metaforicamente, mi piace dire che sono perennemente “ubriaco di vita”.
Roulette Russa / Domande da pistola alla tempia, da rispondere senza tergiversare:
Beatles o Rolling Stones? Beatles
Venditti o De Gregori? Venditti
Pasta o pizza? Pizza
Birra o vino? Vino
Chitarra o pianoforte? Pianoforte
Arrivederci o addio? Arrivederci
È più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano o è più Rod Stewart l’Umberto Tozzi scozzese Più Umberto Tozzi il Rod Stewart italiano
Stiamo vivendo giorni molto complicati a causa dell’emergenza Coronavirus. Come ti senti nel dover affrontare questo momento e quanto sta incidendo l’emergenza sulla tua attività e sui tuoi progetti futuri?
In parte non incide, in quanto con il mio lavoro, da sempre, opero spesso da casa. Ha limitato alcuni live di presentazione del progetto ed alcune ospitate tv, ma sono certo recupereremo presto.
A proposito: progetti per il futuro?
Non appena la “salute del mondo” lo permetterà sono previste ospitate tv ed eventi nelle scuole per il progetto NON SIETE SOLI e la mia canzone Eleonora sei normale. Poi il prossimo singolo a giugno e l’uscita dell’album dopo l’estate. In generale, progetto di non smettere mai di fare musica! Senza, mi manca l’aria.
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